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imageUn sabato sera di febbraio, una località della valle d’Aosta, tanta neve fresca, il buio e la luce della lampada frontale, le stelle che stanno a guardare numerose come non mai.

E’ l’elenco degli ingredienti della ricetta di questa gara atipica per noi abitanti della bassa, spesso infastiditi dal freddo e dalla neve che ostacola il passo di chi vuole correre molto veloce. Ma due valbossini, Alberto Zecchi ed io, sono saliti fino a Plan Coumarial per partecipare a questo trail invernale. Località situata nella valle di Gressoney è il punto di partenza di numerose piste di sci di fondo. Si tratta di un altipiano a 1450 metri di altezza. La gara, inizialmente di 20 km è stata ridotta a 18,5 km in quanto la nevicata di 36 ore prima ha reso impraticabile una parte di percorso che si inerpicava tra i pini.

77 atleti alla partenza, tutti attrezzati per stare qualche ora tra la neve ad una temperatura tutto sommato agevole, di 1 o 2 gradi sotto lo zero. Partenza su pista di sci per 2 km ancora baciati da un bel sole. Il gruppo si sgrana abbastanza da evitare intoppi nella prima vera salita in single-track. Saliamo di circa 400 metri di dislivello in 2 km camminando dentro una trincea i cui lati arrivano a metà coscia. Mettere il piede fuori traccia significa sprofondare con tutta la gamba nella neve polverosa. Primo ristoro e giù in discesa. Un po’ su sentiero ed un po’ su pista transitiamo al km 8 dal punto della partenza e via verso la seconda parte di gara sull’altro versante del monte. Adesso è completamente buio, spesso si corre solitari, ogni tanto si scorge una frontale più avanti e mi chiedo se sarò in grado di raggiungerla. Ci riesco per 5 volte. Ci sono tratti di neve compatta alternati ad altri più soffici. Un po’ su pista e un po’ su traccia giungo al secondo ristoro. La seconda salita è su di un sentiero a tratti ripido all’interno di una bella pineta con ancora i pini ricoperti da abbondante neve. Il brillare dei cristalli gelati alla luce della frontale rendono l’atmosfera magica, sono sicuro che qualche folletto fosse nascosto dietro agli alberi a guardarci passare! Ultimi 4 km ancora su pista da sci e al suono di We are the champion taglio il traguardo in ventesima posizione. Alberto arriverà poco dopo; ci ritroviamo nello spogliatoio a scambiarci le prime impressioni sulla gara insieme ad altri atleti. E poi via a mangiare una cena completa presso un ristorante del paese più a valle.Bilancio finale positivo per questa prima edizione. Il freddo non eccessivo e l’abbigliamento adeguato hanno permesso di divertirsi e di godere di panorami stupendi. In particolare il momento del tramonto visto quando mi trovavo nel punto più alto a 1900 metri. Il cielo rosa con la siluette delle alte vette era stupendo. Al km 15 mi sono fermato qualche istante, ho spento la frontale e con la mano ho toccato le stelle.

A volte, quando racconto le gare, dico che sono alla portata di tutti. In questo caso ritengo che sia una gara per chi ama davvero la montagna, non teme il freddo, il buio e la solitudine. E’ indispensabile essere ben equipaggiati e aver già provato un po’ di disagio in gara. Correre o camminare su neve morbida è molto faticoso e non esistono calcoli possibili su tempi di gara o velocità medie.

Buone corse a tutti.

Il Poggio

1 commenti
  1. Anonimo 10 febbraio 2015 alle ore 20:52  

    Grande Poggio hai reso bene l'idea di che gara era e di come sia stata bella. Grazie per avermela segnalata perché io me la sarei persa. Ho faticato molto più del previsto, forse sono troppo stanco ultimamente e non ho mai trovato un ritmo accettabile, ma mi sono comunque divertito dal primo all'ultimo istante. I posti stupendi, la neve polverosa, le stelle, il giusto freddo...evviva!!!!
    Alberzek