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Dal sito Atletica Week - lun 08/11/10

Al posto del vecchio CdS una sorta di riunione stra-regionale. I dettagli del regolamento ideato dalla fidal


Il mondo master è in subbuglio per l'ennesima dimostrazione di menefreghismo da parte della fidal, da sempre piuttosto indifferente verso le istanze della categoria. Due le decisioni controverse: la scelta di Cosenza come sede dei campionati nazionali - e per giunta nella data equatoriale del 29-31 luglio* - e la soppressione di fatto dei campionati di società.
Fino all'anno in corso i Cds si svolgevano sulla falsariga di quelli assoluti, con le migliori 36 società a battagliare tra loro in un'unica sede. Nel 2010 la grande kermesse dell'atletica master si è svolta a Cagliari, sede magari non comodissima da raggiungere, ma eccellente per ospitalità e organizzazione.
La finale Cds era l'unica occasione in cui i migliori master d'Italia potevano confrontarsi tra loro, indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Per decidere la classifica si procedeva in base alla tabella punteggi (l'ultima, rinnovata nel 2007) e poi si assegnavano i punti: 100 al primo classificato e via via scendere di un punto per tutti gli altri.
Al di là di questo sistema che premiava esageratamente le squadre complete rispetto a quelle che ottenevano i migliori piazzamenti, la manifestazione funzionava bene e costituiva una vera festa dell'atletica master.
Ora invece la sede nazionale è stata soppressa e sostituita dalla cosiddetta terza fase. Ma andiamo per ordine, analizzando l'intero sistema.
Prima e seconda fase
Non mutano più di tanto rispetto alla vecchia versione. Le società si schierano nei rispettivi concentramenti regionali e devono coprire con un atleta almeno 15 gare (su 22). Sempre sulla base della tabella punti si stila poi una classifica nazionale in cui la prima ottiene 150 punti, la seconda 149 e così via a scendere fino a 1 punto a tutte le 150esime a pari merito. Questo per ciascuna delle due fasi.
Terza fase
Ed eccoci alla manifestazione che sostituisce la finale nazionale, ma che in realtà altro non è che la ripetizione delle fasi precedenti, ma con punteggio raddoppiato (300 punti alla prima, poi 299 ecc.). Questo punteggio va sommato a quello delle prime due fasi e dalla sommatoria finale si determina la classifica per società. La cosa ridicola è che il raddoppio del punteggio non ha alcuna incidenza sulla graduatoria, dato che il differenziale tra posizioni rimane di un punto.
Ecco un esempio pratico del perché: se le società X e Y sono le due rivali più forti, non farà alcuna differenza che nella terza fase prendano 300 e 299 punti piuttosto che 150 e 149, tanto sempre uno è il punto che le dividerà. Il sola reale valore aggiunto della finale è che in caso di parità di punteggio vince chi era davanti nella terza fase.
La ciliegina sulla torta
E indovinate un po' dove si svolgerebbe la terza fase? Ma a Cosenza, ovviamente, in contemporanea con i campionati nazionali, costringendo così le società che vogliono piazzarsi a tentare di portare molti atleti senza velleità individuali e motivazioni. Atleti  che dunque dato l'alto costo economico e la scomodità della sede, semplicemente rinunceranno.
Le gare
Unica novità di rilievo il reinserimento di gare precedentemente escluse, come i 5.000 e i 10.000 (a sfavore dei 3.000) o la marcia che prima non c'era (ma qualcuno ne sentiva la mancanza?)
Concludendo, la guerra master-fidal è appena cominciata. Due gli obiettivi: ripristino della finale Cds e spostamento degli italiani da Cosenza a sede più facilmente raggiungibile, o perlomeno cambio data da fine luglio a un più umano settembre. O vogliamo avere dei morti sulla coscienza?

*Nel frattempo apprendiamo che perlomeno sulla data la fidal ha fatto retromarcia, mutandola nel 30 settembre/1-2 ottobre. Almeno questo.

Luca Landoni

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