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by De Mieri

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Già in passato erano state fatte diverse  ricerche per capire i motivi dei successi dei formidabili corridori del Kenya. Ora ce n'è una nuova di alcuni studiosi svedesi  che hanno fra l'altro sottoposto gli atleti africani a biopsia muscolare, ossia hanno prelevato,per mezzo di speciali aghi, dei frammenti di muscoli della coscia per  poterne studiare le varie caratteristiche. I dati emersi ridimensionano il mito della superiorità di questi corridori.Per quanto riguarda  ad esempio  l'economicità di corsa, i keniani spendono quanto i bianchi,o persino qualcosa di più,per lo meno alle velocità completamente aerobiche ( al di sotto dei 20 km all'ora).I muscoli degli atleti keniani hanno una maggiore capacità di buffering, ossia sono in grado di tamponare una quota maggiore dell'acidità che si determina quando si forma l'acido lattico; questa caratteristica è molto verosimilmente legata alla permanenza costante a circa 2000 metri sul livello del mare.Nei loro muscoli c'è una maggiore concentrazione di alcuni tipi particolari di enzimi,soprattutto di quelli lattico deidrogenasi che permettono la rapida trasformazione dell'acido lattico in acido piruvico e il suo utilizzo come "combustibile".Nel loro sangue si forma una quantità minore di ammoniaca,una sostanza alla quale ultimamente si sta attribuendo la responsabilità di alcuni dei disturbi  che in passato si credevano determinanti dell'acido lattico.I keniani, inoltre,hanno un'alimentazione molto più ricca  di carboidrati (circa il 70%) e povera di grassi.Ma, a quanto pare,la differenza più importante è un'altra: la quantità dell'allenamento.Quando incominciano a diventare corridori di un certo livello,i keniani hanno  già fatto una quantità di km che pensate è circa 10 volte maggiore di quella degli europei. Essi, infatti, fin da bambini utilizzano la corsa per gli spostamenti da casa a scuola e viceversa, arrivando talvolta a più di 20 km quotidiani.