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Il gioco della torre

Pubblicato il 31.1.09

Giorco della torre

Dopo tutte le polemiche e i battibecchi degli ultimi giorni, perché non far decidere agli utenti del nostro Blog chi ha ragione?

Chi butti dalla torre? Basoli o Tatanka?

Partecipate al sondaggio.

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Seconda parte dell'avvincente novella del misterioso autore che sveleremo settimana prossima.
Buona lettura

IL RISCATTO DEGLI EMARGINATI
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2^ parte


A quel folle passo, lo squallido scenario del parco, ridotto ad una fogna a cielo aperto, era in parte mitigato anche se quasi ad ogni decametro era costretto a scavalcare cumuli di spazzatura puzzolente lasciati in mezzo alle stradine del parco dai soliti zelanti cittadini oppure saltare cadaveri di persone assassinate a causa dei quotidiani regolamenti di conto tra bande mafiose rivali che si contendevano i loro loschi traffici.Alcuni di questi corpi erano appartenuti a persone di grande statura e, più che salme, erano dei veri e propri salmoni ma nonostante queste ingombranti presenze i corridori del parco erano felici in quanto potevano allenarsi come se fossero stati in una pista di atletica usando i defunti come ostacolo ideale per i 3000 metri con siepi.A far da corollario a tutto questo scempio ecologico, era la colonia multietnica delle meretrici di basso lignaggio che imperversavano sulle principali direttrici del parco San Sone.All'andata, sulla Via Lemanidalculo, l'allenamento era reso meno pesante dalla vista di signorine in abiti succinti di provenienza extraeuropea mentre al ritorno prendendo la Via Ilditodalnaso incontrava ragazze di origine europea. Vi erano italiane, russe, polacche, albanesi, slave e così via; il Signor Tona tenendo lo sguardo fisso verso il basso, per evitare di essere in qualche modo emotivamente turbato da queste immonde presenze, imperterrito, come se fosse stato l'unico essere vivente sulla faccia della terra, continuava il suo allenamento alla velocità costante di 7,4567 km/h.Ad un tratto, fra le sue scarpe e l'asfalto si frappose un viscido strato di qualcosa di non ben definito nell'aspetto ma di ben ovvio dall'odore; infatti, non poteva che essere diarrea di ippopotamo stitico, forse quella dell'esemplare che qualche giorno prima era stato usato per uno spot per pubblicizzare una nuova marca di ritardanti intestinali per corrieri colombiani di cocaina.Lo spot diceva così "Basta problemi di defecazione precoce, con CACCA-STOP, ritarderai i tuoi bisogni tanto quanto vuoi, guardate questo ippopotamo e pensate quanta cocaina potrà stare nel vostro intestino ed il tempo lo deciderete solo voi, tante compresse, tante ore.Cacca-stop, è una garanzia, puntuale nei suoi ritardi, tanto che è consigliato dalle Poste e dalle Ferrovie.Cacca-stop è problemi più non hop (licenza pubblicitaria)!!" L'improbabile atleta, dopo un comprensibile attimo di smarrimento, iniziò a zigzagare come una giraffa su di uno stagno gelato alla quale sono stati apposti dei pattini da ghiaccio, e sfidando le più machiavelliche leggi nella fisica e della dinamica applicata riuscì a compiere mille più una giravolta; poi perse finalmente l'equilibrio e cadde rovinosamente sopra una lavorante socialmente utile, una prostituta slava piccola e giovane (una slavina) che per assistere a quella buffa scena aveva perso ben sette marchette, tanto quanto erano durati i volteggi del Signor Tona.La pulzella, una ragazza pluri-laureata al suo paese, era giunta nella città spinta da amici che l'avevano buggerata dicendo che avrebbe trovato un lavoro adeguato al suo quoziente intellettivo e invece si era trovata a battere i marciapiedi e anche i denti per il freddo in inverno.Alla fine si era rassegnata e aveva fatto buon viso a cattiva sorte e, con la dedizione e l'impegno verso il lavoro che la contraddistinguevano, praticava il più antico mestiere del mondo in maniera encomiabile tanto che poche settimane prima era stata insignita dell'ambito premio "Zoccola d'oro", prestigioso riconoscimento che viene consegnato con tutti gli onori ed alla presenze delle più alte cariche ecclesiastiche e dello stato, alla migliore battona della stagione precedente.Nell'albo d'oro della manifestazione vi erano presenti nomi di tutto rispetto che ebbero addirittura partecipazione attiva nelle vicende storiche: tra tutte ricordiamo Eva, Cleopatra, Maddalena, Messalina, Poppea, Isabella di Castiglia, Lucrezia Borgia, Mata Hari e molte altre, nostre coeve e tuttora vegete che, solo per sentito rispetto verso le famiglie, è meglio non citare.Nonostante la natura avesse dotato la slavina di due seni di dimensioni comparabili ad air-bag che normalmente sono di serie sugli enormi camion che percorrono la Route 66, lo strano duo si trovò a terra in una posizione talmente ingarbugliata tanto che per districare, la coppia fu chiamato un esperto di nodi navali.Fu chiamato con urgenza anche il Soccorso Alpino che arrivò con tanto di cane San Bernardo femmina (una Santa Bernarda) al seguito.Il fatto fu riportato con grande enfasi da tutta la stampa statalista di regime (quella che riporta solo ciò che le fa più comodo) perché ,caso unico nella storia, era una slavina ad essere liberata da un uomo!Giovangiuliantonaureliopiergiangiacomugomaria era giunto alla soglia della pensione senza aver mai provato prima cosa potesse significare un contatto fisico con una donna che non fosse la sua mamma o la sua fida governante, si sentiva terribilmente impacciato quasi infastidito,...o forse no..., non riusciva a connettere con i propri neuroni, era come se in un computer della massima perfezione qualche indefinito agente esterno fosse riuscito a scardinare le impenetrabili protezioni interne; il signor Tona una macchina umana con la qualità della inerranza, stava miseramente andando in tilt a causa di una gonnella.Che stava succedendo??E proprio a lui che non era assolutamente abituato ad avere emozioni di alcun genere. Improvvisamente sentì una fitta al cuore, non era per niente dolorosa...anzi..; tra lo spaventato e lo stralunato si guardò verso il petto vide il suo cuore trapassato da una lunga freccia acuminata.Quel dardo l'aveva scagliato nientepopodimenoche il dio dell'amore in persona: il putto Cupido.Il granitico uomo si stava sgretolando davanti alla minuta ragazza che giaceva rintronata vicina a lui, nelle orbite dei suoi occhi ruotava l'intero sistema solare composto dai pianeti, ognuno dei quali era seguito dai propri satelliti naturali ed artificiali compresi quali che trasmettono canali televisivi a luci rosse.Zybyblijawuznya Kuzmeswaskjazakakova, meglio conosciuta come "Irina la sbucciabanane" era a terra ed un poco intontita per la botta subita contro quell'allampanato essere, ma il maggior trauma era stato subito dalla sua tetta sinistra contro la quale si era violentemente fermato lo spigoloso mento dell'uomo.A causa di questo scontro, la mammella si era sgonfiata di ben sette atmosfere e la pelle flaccida che faceva capolino dalla camicetta, laceratasi a causa dell'urto, dava una brutta impressione tanto che un attempato professore di liceo che stava passeggiando da quelle parti raccogliendo profilattici usati per una sua ricerca scolastica, esordì dicendo: "..posso prenderlo.. questo..??".Quando si accorse di ciò che effettivamente era, scappò urlando inorridito: "...bleah... che schifo..!!".Mentre Irina beveva senza ritegno la grappa dalla botticella del cane del Soccorso Alpino, il meccanico della concessionaria Zaz sita nelle vicinanze era accorso per cercare di portare aiuto.Era giunto sul posto con la sua bicicletta pieghevole e appena, vide la tetta sgonfia, con ammirevole celerità prese la pompa, appose il cappuccio sul capezzolo ed iniziò a pompare di buona lena. Il signor Tona, con il mento arrossato, era rimasto tutto quel tempo incantato ed inebetito proprio come un ragazzino imberbe alla sua prima cotta; la bella Irina invece era ancora distesa sull'asfalto e non riusciva ad alzarsi ,non solo per la botta ma anche a causa del notevole tasso alcolico circolante nel suo organismo.

Continua...

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CIASPOLATA

Pubblicato il 30.1.09

Ragazzi, ecco un’altra ciaspolata.

Evidentemente il successo di questo genere di gare è tale che le proposte si susseguono a ritmo incessante

Il 15 febbraio a Carcoforo (VC) si terrà la 4^ edizione della SUPERCIASPOLATA DELLA VALSESIA valvole anche come prova della COPPA ITALIA CIASPOLE.

Come sempre chiedere in sede o mandare una mail per sapere chi del neonato TEAM YETI VALBOSSA parteciperà.

Superciaspolata Valsesia-2009

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PIEDE D’ORO

Pubblicato il 30.1.09

psv_legno_piena_blu

Si comunica agli atleti della Valbossa, che il PIEDE D'ORO si è associato al
CSI per l'assicurazione infortunistica.


Il pettorale per gli adulti è di €12.00 mentre per i ragazzi fino a 13 anni è di €4.00


Gli atleti interessati all'acquisto del pettorale sono invitati a recarsi presso la nostra sede ad Azzate in via Vittorio Veneto n 4 (circolo ACLI) il venerdì sera dalle 21.30 per firmare la delega per aderire al CSI.


Inoltre si ricorda che le gare del PIEDE D'ORO avranno inizio domenica 15 febbraio a Varese in via Crispi (negozio Frigo Nereo) partenza alle ore 9.30.

 
Per ulteriori informazioni 3383641836
A Presto
A.De Mieri

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Per domenica 1° FEBBRAIO, Una proposta alternativa alla ciaspolata "Cip in Vigezz": la "Camminata di San Vito", organizzata dal G.P. Miralago, con partenza dall'oratorio di Cadrezzate.
E' una I.V.V., quindi partenza libera dalle 8.30. Il percorso è quasi totalmente stradale (only asphalt!!!), collinare, tra Cadrezzate, Osmate, Lentate... insomma, la zona è quella del lago di Monate.


Due i percorsi, 15 km e 5 km.


ecco il link per il volantino: http://www.gpmiralago.org/documents/vol09.pdf


Attenzione, sul volantino è indicata la partenza a Travedona, ma è stata spostata a Cadrezzate, comunque per maggiori informazioni, potete consultare il sito del G.P. MIRALAGO, www.gpmiralago.org


buona corsa a tutti
Lo zio Gabry

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LA GLUTAMMINA 


glutaminX
 
 
La glutammina è una sostanza che fa parte della “famiglia” degli aminoacidi ma….

 
 

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Si apre domenica 1 febbraio a S. Maria Maggiore con la ciaspolata “Cip in Vigezz” il circuito “Ciaspolando in neve azzurra”.

Di cosa si tratta? Di una combinata di passeggiate/gare con le ciaspole (a seconda dello spirito con cui le si affronta), promossa dal Distretto Turistico dei Laghi, in tre diverse località delle valli ossolane.

Dopo “Cip in Vigezz”sarà la volta della splendida e imperdibile “Traccia Bianca” dell’alpe Devero (il 1° marzo) e quindi della “Meitza Lauf” di Riale (il 15 marzo).

Non è prevista una classifica di merito, ma chi partecipa ad almeno due manifestazioni su tre prenderà parte all’estrazione di “fantastici” premi a sorteggio.
Dato lo spirito bianco che ci pervade in questo nevoso inverno proporrei di iscriverci al circuito come TEAM YETI VALBOSSA.


Gilda

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WINTER CHALLENGE

Pubblicato il 27.1.09

Domenica 25 gennaio '09 si è concluso, a Cittiglio, il ciclo di gare della "Winter Challenge" con grande soddisfazione per i Runners val Bossa per essersi classificati primi fra tutte le società partecipanti.
Ringrazio tutti gli atleti, sia coloro i quali hanno gareggiato contribuendo all'importante risultato, sia quelli che si sono occupati dell'organizzazione, in particolare Edoardo Romani che si è impegnato a stilare tutte le classifiche.
Auguro a tutti i Runners che questo primo successo dell'anno mantenga ancora più vivo lo spirito di gruppo che, sono certo, ci porterà a raggiungere sempre nuovi traguardi.
Buon inizio gare a tutti!
Angelo D.

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WINTER CHALLENGE

Pubblicato il 26.1.09

VALLONE atto secondo

Domenica mattina, sono le 10, siamo tutti li poi lo sparo , via si va .Lo spettacolo è molto bello ,due giri 5 km 200 mt .Il Vallone è tutto un brulicare di colori delle varie magliette però su tutte ecco quella dei Runners Valbossa siamo i più numerosi e i più bravi.Abbiamo vinto la classifica di società e 6 titoli provinciali.Maria Tartari ,la nonna volante è un mitoNatalina Dal Forno inossidabileAnna Reggiori devi credere più in tèRitina Grisotto (sarei di parte) smettila di stupireFlavio Tremea quando c'è si senteAndrea Basoli c'è semprePoi tutti noi a portare punti, grazie a tutti.Un bravo agli amici del Verbano, bellissimo percorso organizzazione ineccepibile.
Bravi
Angelo C.

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CIASPOLATE

Pubblicato il 26.1.09

CIP IN VIGEZZ


La stagione delle ciaspolate è entrata nel vivo è in questo periodo si susseguono le proposte delle località alpine che le organizzano.

La Runners Valbossa ha uno zoccolo duro di atleti che frequentano questo tipo di manifestazioni e DOMENICA 1° FEBBRAIO non mancherà di inviarne alcuni a Santa Maria Maggiore dove avrà luogo la "OFFICIAL EDITION" della CIP in Vigezz.

Venerdì sera in sede si raccoglieranno le adesioni e si organizzarà la trasferta.

Chi fosse interessato ci mandi una mail o si faccia vedere in sede.

Abbiamo tra l'altro un paio di ciaspole da competizione "nuove" da vendere.


Cip in vigez F+R

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WINTER CHALLENGE

Pubblicato il 26.1.09

VALLONE

LA CRONACA

Descrivere una gara come quella del Vallone è ardua impresa.
Tutto bello ad iniziare dal tempo e dalla moltitudine di partecipanti.
Per quando riguarda la cronaca spicciola, riassumendo si può dire che la gara è partita dall'inizio; ad un certo punto i partecipanti si sono messi a correre come matti, si pensa a causa di un botto o di una pistolettata.
E' la solita sindrome da panico che si impadronisce delle menti delle persone: uno parte è gli altri come pecoroni, gli vanno dietro. I più spaventati erano quelli che correvano più forte ma dopo un paio di giri, forse perchè stanchi o rassicurati del cessato e forse inesistente pericolo, i corridori si sono fermati e via via il resto del branco.
Comunque la corruzione dei giudici è stata evidente anche in questa gara, infatti come al solito, ha vinto il primo davanti al secondo ed il terzo è arrivato quattro posizioni davanti al 7°. L'equipe che da questo vergognoso stato di cose ne ha tratto maggior beneficio è stata la Runners Valbossa che ha portato a casa 6 titoli individuali + quello di squadra. Sarebbe da chiedere un'interrogazione parlamentare su come vengono spesi denari pubblici per interessi privati. Se passa l'indagine, per i vertici della società potrebberero anche aprirsi le porte dei Miogni o del Badu e Carros di Nuoro..e per lunghi anni.
A causa di questi personaggi lo sport puro, vero e genuino, ne esce sconfitto.

Comunque dire bravi ai vincitori, visto che siamo in periodo di saldi, appare scontato!

fff

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WINTER CHALLENGE

Pubblicato il 25.1.09

VALLONE

In attesa di un volontario che ci descriva la gara di oggi corsa a Cittiglio, pubblichiamo le classifiche finali che hanno visto un predominio assoluto della Runners Valbossa che oltre a piazzarsi al primo posto tra le società ha messo sul gradimo più alto del podio numerosi atleti nelle varie categorie.
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Abbiamo così:
MF45 Rita Grisotto
MF50 Reggiori Anna
MF55 Dal Forno Natalina
MF60 Tartari Maria
MM35 Basoli Andrea
MM45 Tremea Flavio

Classifiche
OrdineArrivo
ClassificaSocietàGara
ClassificaSocietàGenerale
ClassificaCategorie

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CORRERE LE CORSE CAMPESTRI

Non mi è mai piaciuto correre nel fango...
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Continua

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Pubblichiamo in tre parti, a partire da oggi, questo racconto un po’ demen ed un po’ ziale, di un nostro socio piuttosto naïf.
Sveleremo la sua identità solo al termine della 3^ parte.
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Anche questa è corsa!
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IL RISCATTO DEGLI EMARGINATI
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1^ parte
GiovangiuliantonaureliopiergiangiacomugomariaTona era un integerrimo dirigente di una grande multinazionale, sita nella stessa citta' presso la quale viveva, la ProfilAttic & Co. che produceva, come ben specificava la ragione sociale, profili per attici e profilattici.
Era giunto nel bel mezzo del cammin della sua vita e fino a quel momento non si era posto grossi problemi su come proseguire la restante metà del tempo che gli rimaneva prima di tirare le cuoia.
La sua esistenza da manager scapolo forse esageratamente serio, anche troppo morigerato e perfino un po' bacchettone e baciapile, era di una routine tale che oramai si ripeteva fotocopiata da lustri e lustri in modo rettilineo ed uniforme; un circolo chiuso di una monotonia mortale, sempre quello, sempre uguale comprendente casa ufficio e attività socialmente utili alle quali si dedicava la sera dopo il lavoro.
Il lunedì, il mercoledì ed il venerdì si recava presso un centro per il recupero di persone malate di mente (cioé dedite all'abuso sfrenato di caramelle alla menta e alla liquirizia); ivi, il Signor Tona, dalle 20 alle 23 con la sua dialettica erudita e forbita, grazie ai suoi modi gentili, educati e rasserenanti, cercava di riportare sulla retta via gli sventurati menta-dipendenti inculcando loro i preziosi e quasi religiosi insegnamenti che aveva appreso, diplomandosi con il massimo delle votazioni, ad un corso vespertino per corrispondenza sulle scienze alimentari della comunicazione bioetica e multirazziale a sfondo agrobiologico, delle aree poste tra il Tropico del Cancro ed i monti Peloritani, aventi come priorità assoluta la psicomotricità optometria siderale, avvenuta dopo il periodo delle Santa Inquisizione spagnola istituita da Papa Sisto IV nel 1478. Il suo scopo prominente era il tentare di portare quelle derelitte persone, se non ad un totale disintossicamento, almeno ad un passaggio all'uso di bon-bon più leggeri, meno devastanti fisicamente e psicologicamente quali le caramelle mou o le palline Zigulì.
Il martedì, il giovedì ed il sabato, presso l'esclusivo Bar Bone, il luogo di ritrovo degli snob della città, Giovangiuliantonaureliopiergiangiacomugomaria (Giovangiuliantonareliopierugo per i rarissimi amici), teneva con estremo orgoglio personale un corso di urocultura, (cioè l'indagine diagnostica atta a svelare la presenza di germi nell'urina ed a stabilirne l'identità), del quale il Signor Tona era esperto ed appassionato conoscitore.
La domenica però la dedicava tutta a se stesso, incredibile se non fosse vero, ma era proprio così!
Viveva nell'elegante quartiere residenziale "Il dolce fetore" da poco sorto sopra una vecchia discarica di pestilenziali liquami, dalla quale ancora sgorgavano puzzolenti rigagnoli sfruttati da una fabbrica di profumi per produrre la famosa colonia "Eau de Letam n°4233512"; in quel luogo privilegiato di gente con il pedigree, il Signor Tona era benvoluto da tutti per i suoi innumerevoli pregi ed era preso come mirabile esempio di vita per i figli, dalle madri dei ragazzi che lì vivevano.
Un uomo come quelli di una volta che oramai oggi si vedono soltanto nei vecchi films in bianco e nero dei Fratelli Lumiere, un uomo tutto di un pezzo, non un puzzle, tanto per capirci!
La domenica mattina partiva al sorgere del sole con la sua giurassica Bianchina Autobianchi bianca coupé prima serie del 1957, tenuta da Dio, praticamente era ancora in rodaggio tanto che lateralmente agli pneumatici, rigorosamente bicolori, sbucavano ancora i pelucchi di gomma tipici dei copertoni ancora vergini.
Misantropicamente, all'ora in cui generalmente il conte Dracula si ritira nel suo tetro alloggio, G. eccetera Tona si recava presso il parco cittadino dedicato a San Sone, santo protettore dei palestrati. Nel bagagliaio, religiosamente custoditi, erano riposti gli arnesi che costituivano il mondo di quello che si poteva considerare la sua unica vera passione, rimasta segreta ai più e mai potuta veramente praticare a causa dei vari impegni, l'unico strappo alle regole della sua metodica ed immacolata vita: il jogging.
Egli praticava questo hobby più che altro per scaricarsi fisicamente e mentalmente dopo una lunghissima settimana fitta di impegni lavorativi e di relazioni sociali. Nella borsa sportiva illibata ereditata dal bisnonno nel 1913 (con appeso ancora il cartellino del prezzo di lire 5 e 56 centesimi) sulla quale campeggiava la scritta "Gruppo Sportivo Garibaldi e le mille camicie rosse di Quarto", vi erano disposti in ordine quasi maniacale dalla sua vegliarda governante Lappa Renza in Ganna (oltre alla madre, forse l'unica presenza femminile nella sua vita misogina, la quale era già al servizio del trisnonno), le scarpe chiodate datate 1936 con chiodi da mm. 16,65421 per asfalto bocciardato, calzettoni a rigoni verticali rosa-pisello e verde-pisello, calzoni alla zuava a rigoni obliqui angolati di 34°e 19" giallo canarino-blu di Prussia (originali dell'arciduca Francesco Ferdinando D'Asburgo usate per una corsetta lungo la Milijaka proprio la mattina del 28 Giugno 1914 a Sarajevo poco prima di essere ucciso dal giovane Gavrilo Princip) e una maglia in pura lana pruriginosa colore rosa carne di muscolo adduttore sinistro, confezionata nell'autunno del 1922 da un sarto amico di famiglia tra un ritaglio e l'altro di tessuto dell'abito talare che stava per ultimare per la consacrazione a papa di Pio XI.
Con un pizzico di mitomania, forse per farsi notare durante la sua pratica sportiva, si era fatto cucire dallo stesso sarto una scritta pubblicitaria, ora decisamente anacronistica, che invitava all'uso della crema anti-emorroidi BRUSAKU, unguento che andava per la maggiore tra le truppe nel periodo della costruzione della linea Cadorna, ma a lui questo dava la parvenza di una improbabile sponsorizzazione e ciò lo ringalluzziva non poco. Aveva stile nel correre, pareva quasi un atleta della tribù dei Masai con quel passo felpato, quasi impercettibile sembrava sollevato dal terreno, se non fosse stato per le scintille dei chiodi sfreganti sull'asfalto, si sarebbe benissimo potuto scambiare per un hovercraft umano. L'unica lieve eccezione era la velocità che si poteva comparare a quella di una lottatrice di sumo al settimo mese di gravidanza, prossima a partorire quattro gemelli aventi già grossi problemi di obesità.
Continua...

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VALLONE 2009

Pubblicato il 20.1.09

Ricordiamo che Domenica 25 gennaio a Cittiglio andrà in scena l'ultima tappa del Winter Challenge 2008-2009 che assegnerà le maglie di Campione Provinciale di cross.
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Invitiamo tutti gli iscritti alla Valbossa a NON mancare a questa gara perchè siamo in testa alla classifica delle società e la presenza di tutti è fondamentale.



Vallone2009

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1° ARANCIOLONA

Pubblicato il 20.1.09

Gli amici del Podismo & Cazzeggio ci inviano il volantino della corsa che organizzano per domenica prossima.

Pieghevole A

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SABATO 17 GENNAIO COURMAYEUR
Bella giornata Trail per un gruppo di Runners Vabossa in compagnia di 2 atleti della 3V e dell’incredibile Angelo Cerello classe 1934 dell’Atletica Casorate, un vero esempio di trailer.
Gara su neve, senza ciaspole, organizzazione buona in vero spirito trail.
Il percorso risulta essere di 16,4 Km contro i 20 dichiarati con un dislivello positivo di 180 m (vedasi profilo altimetrico Garmin).
Risultato ottimo per il nostro cuoco volante Marco Zarantonello che giunge secondo assoluto battuto solamente da un giovane atleta d’oltralpe.
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Link all'autore dell'articolo (Silvano C.)
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SCI DI FONDO

Pubblicato il 13.1.09

Per chi volesse diversificare la preparazione, in questo periodo invernale, cade a fagiolo la neve presente in abbondanza a Brinzio.

Il ns Roberto Brusa ci manda questo invito.


Ciao a tutti, vista la neve caduta, le temperature rigide e i solleciti ricevuti da Marco e Gilda ho pensato che a qualcuno potrebbe interessare diversificare l'allenamento imparando le basi dello sci di fondo. Se a qualcuno interessa, ci possiamo vedere domenica a Brinzio (cortile delle scuole) alle ore 13.30 (così si può sciare al sole) per fare un po' di scuola sci. Fatemi sapere!!(L'attrezzatura può essere noleggiata a Brinzio al costo di 6 euro


Roberto

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NOBILTA’ D’ANIMO

Pubblicato il 12.1.09

Il mio/nostro amico e socio Marco Rampi (a dx nella foto) dopo anni passati tra analisi finanziarie, fondi di investimento, derivati e sub prime, ha deciso che era ora di “cambiare aria”.
Si è presa una pausa di riflessione per dedicarsi ai più deboli.
Lo ha fatto con un gesto di nobiltà che rispecchia il suo modo di essere.
Chi lo conosce ed ha corso con lui ricorderà il suo presentarsi alla partenza delle maratone invernali con la camicia stirata il giorno prima come i veri signori, bene Marco ha deciso di scendere in Africa e più precisamente in Kenya e dedicare un po’ del suo tempo ai bambini di un orfanotrofio.
Poteva fare tante cose per “disintossicarsi” dall’alta finanza ma questa mi sembra veramente una “GRANDE” cosa.
Personalmente un poco lo invidio; invidio il suo coraggio nel lasciare la tranquillità e la “certezza” della nostra provincia per le sconfinate savane africane, invidio la forza nell’affrontare le incognite che lo attenderanno nel paese dei corridori keniani, invidio anche la serenità con la quale ha pianificato il suo progetto, quasi fosse una nuova maratona, quella destinata ad infrangere il muro delle tre ore tanto cercato.
Per il momento voglio augurargli ogni bene possibile, sono sicuro che saprà esser d’aiuto in questo paese tanto bisognoso.
So che si è già dedicato alla sua seconda passione (la corsa viene dopo la bicicletta) e che ha faticato parecchio.
Spero di tornare a correre con lui quanto prima.
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Chi volesse seguire questa “sua” missione lo può fare dal suo blog




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GRANDE RAMPI

Il tuo amico Pilo

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CAPODANNO DI CORSA

Pubblicato il 12.1.09














Anche quest’anno il 1° gennaio a San Giovanni Valdarno, in toscana, si è tenuto il “Capodanno di corsa”, giunto ormai alla sua XXXIII edizione. Dato che ero giù a trovare i miei, anche stavolta non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di iniziare il nuovo anno con una bella corsa (13,400 km) nel mio paese. D’altra parte si sa: “chi corre per il primo dell’anno corre tutto l’anno”, no?
Purtroppo la pioggia ha un po’ rovinato la festa anche se eravamo ugualmente alcune centinaia alla partenza. La corsa prevedeva 2 giri attorno al paese con arrivo lungo il corso principale proprio sotto al palazzo comunale trecentesco. Malgrado i bagordi della nottata e le poche ore di sonno ho tenuto bene il mio passo e sono arrivato come sempre attorno ai 60 minuti.
Alla fine un gradito tè caldo per tutti sotto il loggiato del comune e via di corsa sotto una bella doccia calda!
Buon anno (di corsa) a tutti

Lorenzo

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Natale è passato, Capodanno pure, ora dobbiamo pensare alla prossima occasione di festa: San Valentino, la festa degli innamorati….
Per non ritrovarci a scambiarci cioccolatini che poi ci fanno ingrassare o a tentare di prenotare in quel ristorantino che quando ti decidi a chiamare è senz’altro occupato, per non lasciarci nemmeno tentare dal bieco consumismo occidentale, abbiamo pensato di organizzare in onore delle tante coppie di runners una corsa a staffetta nel romantico scenario della piana di Vegonno…Cosa volere di più???
Dopo la gara festeggeremo insieme con una merenda da leccarsi i baffi innaffiata con del buon vin brulé!!
Allora non mancate! Anche i meno allenati potranno divertirsi, aspettiamo anche i partner dei corridori che potranno percorrere il percorso di libero passo gustando le bellezze del luogo…
Sono previsti molti premi, oltre che per la coppia più veloce anche per “la coppia di peso” e per la coppia “più arzilla nonostante l’età”, e altre numerose sorprese…Non mancate!!
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Kiaretta e Gilda


Corsa Innamorati

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BEFANE SOTTO LA NEVE

Pubblicato il 6.1.09

Le nostre temerarie atlete augurano:

BUONA BEFANA A TUTTI

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Neve e freddo, cosa ci può essere di bello a correre in un ambiente così? Sulla neve si va a sciare e se fa molto freddo si resta davanti al camino. E invece no, non si può, perché lo spirito trail non si ferma davanti a nulla.
Il Trail Blanc è una gara tosta che si sviluppa in un ambiente molto bello tra le montagne francesi poco lontano dal Monginevro. Sono diversi i particolari che la rendono una gara tosta. La neve, a tratti compatta come lo sterrato ma per la maggior parte del percorso molto morbida e farinosa. In salita spingere è proprio impegnativo ed in discesa si rischia affondando fino al ginocchio. Il freddo che ci ha accompagnato per tutta la gara con partenza a – 14 e arrivo ancora alcuni gradi sotto zero tanto che le bibite uscivano dalle bottiglie sotto forma di granatina.
I francesi specialisti di trail, praticamente eravamo nella tana del lupo. Ma tutto questo non ha fermato i Runners Valbossa che c’erano anche questa volta. Marco Zarantonello, Gilda, Marco Vicario, l’amico 3v Alberto Zecchi ed il sottoscritto ci hanno provato e tutti abbiamo portato a casa la gara. Soddisfatti o meno abbiamo vissuto una bella esperienza e capito qual è lo spirito francese del trail. Anche in condizioni dure bisogna arrangiarsi. Lungo il percorso un solo ristoro da cui si transitava due volte, al 6° ed al 21°km era l’unica occasione per trovare qualcosa di caldo. Poi ognuno con la propria borraccia, obbligatoria, riempita in albergo con acqua calda, ma che già al decimo era gelata. Fortunatamente il sole splendido ha mitigato un po’ gli effetti del freddo e tutto sommato con la nostra ottima attrezzatura siamo riusciti a non soffrire minimamente. Unico fastidio l’aria fredda respirata che nei primi km creava una specie di strozzamento in gola.
Tra tutti come sempre il migliore dei nostri il cuoco volante Marco che si aggiudica il 15° posto assoluto e 3° di categoria, si è detto soddisfatto e felice. Gilda si è divertita e ha vinto la sfida con Marco Vicario staccandolo di circa 15 minuti; l’attenuante per Marco è stata l’aver sciato tutto il giorno precedente ed essere partito quindi con le gambe già un po’ stanche. Inoltre, come si può intuire, affondava un po’ di più nella neve e quindi il passo era più dispendioso per lui.
Io, il Poggio, sono soddisfatto a metà in quanto avrei voluto finire in progressione negli ultimi km, i più facili, ma le gambe non ne volevano proprio sapere di fare il loro lavoro. Certo allenamenti di tre ore non ne ho fatti ultimamente quindi va bene così. Buon 62° anche Alberto Zecchi che ha dato così il via ad un 2009 che lo vedrà impegnato in trail molto lunghi con obbiettivo finale la gara di 135km in Marocco ad ottobre, che dire, in bocca al lupo Alberto!!!
Ora ci aspetta il 17 gennaio prossimo un altro trail su neve a Courmayeur. I Runners saranno parecchi di più in quell’occasione.
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Buona corsa a tutti.
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Il Poggio

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Le donne della Runners Valbossa
poca carne, tante ossa
scarpinano contente per perdere la panza
mettendoci tanto impegno e maggior costanza.

La strada sale ed il fiato arranca
ma l'orgoglio non ti fa dir che sei stanca.
La calzetta può aspettare sulla poltrona
e che diamine, mi devo allenare per la maratona!

Il marito..ma che si faccia lui la frittura mista
ora devo far le ripetute in pista!
Non ci son più le donne di una volta
che nel tempo libero, leggevano saggi per far la femmina colta!

Ora parlano di scarpe, tempi e tabelle
e quasi non più ci pensano di truccarsi per farsi belle.
Quelle del Valbossa poi han qualcosa di speciale,
son le migliori di tutto il territorio nazionale!


. fff .

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Pubblicato il 2.1.09

Prova di foto

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Lo Yeti è una creatura leggendaria che si ritiene viva nell'Himalaya, ormai entrata nell'immaginario collettivo. È anche noto come abominevole uomo delle nevi, termine originato da una traduzione giornalistica errata dell'espressione in lingua nepalese Metoh Kangmi. Il termine Yeti deriva invece da yeh-teh che significa "quella cosa là", l'espressione usata dagli sherpa per indicare la mitica creatura.

Lo yeti viene descritto come un grosso animale, con analogie con le scimmie, che vive sull'Everest o comunque nell'Himalaya. Si tratterebbe di un essere di altezza compresa tra 1,80 e 2,40 metri, ricoperto di una folta pelliccia. Avrebbe una lunga capigliatura e braccia lunghe fino alle ginocchia.
Finalmente durante una spedizione giapponese, dopo mesi di appostamenti, sono riusciti ad immortalare, in una fotografia, il leggendario essere.

Ecco l'eccezionale scatto fotografico:
Per concessione di: Kuniaki Yagihara, membro del Progetto Yeti Giappone, a Katmandu.

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MAIN SPONSOR

Pubblicato il 1.1.09

 

 

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PARETI DIVISORIE

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Pubblicato il 1.1.09

http://spreadsheets.google.com/pub?key=teC0mQU9jNkyTezj_35cX_w&single=true&gid=0&output=html

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Runners Valbossa orzanizza VENERDI SERA ALLE ORE 21.30 un incontro con il dott. Luca Speciani, esperto di alimentazione, corsa ed aspetti mentali correlati.
Tutti i dettagli sono riportati nel volantino qui sotto.

L’incontro avrà luogo presso la sede del comune di Azzate in via Castellani, 1

INGRESSO LIBERO, NON SI PAGA NULLA


AZZATE




Volantino Speciani Color

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Piede d'oro

Pubblicato il 1.1.09

Classifiche Valbossa

18/02/09 VARESE: 15° Marciando per la vita

25/02/09 CADREZZATE: 24° Trofeo Paola e il suo lago

01/03/09 VOLTORRE: Tre valli voltorresi

08/03/09 ISPRA: 6° Camminata delle fornaci

15/03/09 CUASSO AL PIANO: 8° Trofeo Gruppo Podistico US Cuassese

22/03/09 CASTIGIONE OLONA: 3° Athlon run

29/03/09 MALGESSO: In giro per Malgesso

05/04/09 BRENTA: Su e giò per i runchit

19/04/09 CUNARDO: 1° Su e giù per Cunardo

26/04/09 MONVALLE: 11° “Memorial Zedde”

03/05/09 CUVEGLIO: 25° Camminata Cuvegliese

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Sabato, giorno precedente la gara, ero stranamente agitato. Non godevo di quella serenità che normalmente ho prima della partenza. Solo successivamente ho pensato ai cani che pare sentano in anticipo l’arrivo del terremoto. Forse la mia agitazione interiore era una sensazione inconscia di quello che è poi successo domenica. Verso le 7,30 ci siamo ritrovati, lo Yieti, il Tillo, il Peruzzotti ed io, nel cortile dell’ostello in cui abbiamo passato la notte, a scrutare il cielo. La vetta dello Chaberton è avvolta da brutte nubi nere che non promettono nulla di buono. Un abitante dice: “tranquilli, se arriva da quella parte farà al massimo quattro gocce” Quindi corro a prendere l’antivento da attaccare al marsupio visto che di solito questi detti sono completamente sbagliati!! Alle 8 assistiamo ai primi metri di gara dei partecipanti alla gara lunga, la skymarathon di Forti, 42 km e D+ 3100m. Tra di loro il nostro Lupo Marco Zarantonello. E’ cauto, vuole fare la prima parte di gara tranquillo per attaccare nella seconda parte come da sua abitudine. Noi quattro più Gilda partiamo invece alle 9 per la K22, gara di km 20,5 e D+ 1900m. La partenza è per entrambe le competizioni da Cesana Torinese. La corta terminerà a Claviere mentre la lunga prosegue poi per Monginevro. Nel briefing prima della partenza ci comunicano che in vetta nevica e quindi nessuna delle due gare arriverà ai 3130 metri ma al valico del colle a 2700m si scenderà direttamente. Pronti, via e dopo 500 metri inizia a piovere. Si scende per la valle costeggiando il fiume fino a Fenils, svolta a sinistra e si inizia a salire. So che ora ci sono 1500m di dislivello in salita. La pioggia aumenta, ora è fitta e battente. Al sesto km vedo in lontananza una figura inconfondibile; Marco Olmo sta scendendo, ritirato, lo saluto e scambio simpaticamente il cinque. Poi mi preoccupo, perché torna indietro? Continua la salita e aumentano i concorrenti che si ritirano e tornano alla partenza. Sono completamente bagnato ed ora inizia il vento. A quota 1900m finiscono gli alberi e, dopo una curva, come a comando tutti indossiamo gli antivento. O meglio, chi se l’è portato dietro!! Si perché sono in molti ad essere saliti in canottiera e calzoncini e basta. A 2400m il vento aumenta, scende acqua mista a neve, il freddo mi blocca le mani, sento i crampi anche alle mandibole per quanto tengo i denti serrati. Ho freddo anche alla testa e le gambe sono di un bel viola intenso. Molti si arrendono e tornano indietro ma in realtà ormai siamo più vicini all’arrivo che alla partenza. Con molta fatica arrivo alla sommità del colle e provo a buttarmi in discesa per cercare di perdere quota il prima possibile. Devo stare attento ai movimenti bruschi in quanto mi provocano crampi dovuti al freddo che sembrano scosse elettriche. Sotto i 2000m la temperatura migliora ma la pioggia non diminuisce. In lontananza si vede il paese, manca poco. Aumento la velocità e sorpasso molti concorrenti. Arrivo a Claviere, all’arrivo non c’è nessuno, solo due addetti al servizio insieme ai vigili. Indicano il rifugio dove cambiarsi e fare la doccia. Apprendo che a Claviere è terminata anche la gara lunga in quanto troppo pericoloso farla proseguire in quelle condizioni. Arrivano anche gli altri compagni di avventura, non si è ritirato nessun valbossino, tutti attrezzati con antivento. Appena diminuisce il vento gli elicotteri partono per recuperare concorrenti in ipotermia. Gilda racconta di aver avuto veramente paura in quanto, a causa della forte pioggia, molti sassi rotolavano giù per il pendio ed ha assistito a scene di disperazione dovuta e crisi di panico per il freddo. Dopo esserci tutti cambiati e riscaldati veniamo raggiunti dal Lupo rientrato da Monginevro. Ha dovuto salire lo stesso al paesello francese per recuperare la sua sacca dei vestiti in quanto depositata all’arrivo teorico della gara lunga. Mangiando ci scambiamo le impressioni sull’accaduto e siamo concordi sul fatto che l’organizzazione ha fatto scelta giusta. E’ evidente che molti concorrenti hanno preso alla leggera le condizioni ed hanno sfidato la montagna. Ma penso sia chiaro a tutti che in montagna non si scherza e bisogna stare sempre all’erta. Sentiamo telefonicamente Silvano Crosta che insieme ad Alberto Zecchi è andato al trail del Moncenisio quindi molto vicino a noi anche se già in territorio francese. Anche per loro gara sospesa al km 27 dei 66 previsti. Freddo, pioggia e fulmini hanno convinto gli organizzatori a evitare di correre rischi. Il nostro Lupo è comunque giunto 15°, una buona posizione destinata a migliorare sicuramente se la gara fosse continuata visto che ha ammesso di sentirsi pienamente in forma. Certamente questo Chaberton lo ricorderemo per un bel pezzo, è scolpito nella nostra testa come un’avventura indimenticabile che ci ha insegnato molto. Buona corsa a tutti.

Il Poggio